Settimanale politico, economico e letterario fondato a Roma nel 1949 da M.
Pannunzio, di tendenza liberal-radicale, vicino alla sinistra. Avvalendosi di
collaboratori di prestigio (E. Rossi, E. Cecchi, G. Vigolo, V. De Capraris, A.
Moravia, A. Cederna, B. Tecchi, I. Calvino, M. Tobino), il quotidiano si
distinse per l'impegno contro qualsiasi forma di conservatorismo, divenendo nel
1956 il portavoce del Partito radicale. Fu diretto dallo stesso Pannunzio dal
1949 al 1966, anno nel quale cessò le pubblicazioni; riapparve quindi nel
1969 con la direzione di A. Benedetti, al quale succedette nel 1973 R. Ghiotto.
Nel 1971 il quotidiano fu acquistato dalla Rizzoli e nel 1975, guidato da M.
Pendinelli, modificò il proprio formato ed uscì a Milano per i
tipi del "Corriere della Sera", cambiando indirizzo e specializzandosi
nell'informazione economica politica. Negli anni successivi alla direzione della
testata si succedettero A. Ghirelli, P. Panerai, G. Anselmi, R. Mori, G.
Gentili, G. Gambarotta.